TERAMO – L’ospedale Mazzini è rimasto senza acceleratore lineare per olte una settimana. Oggi pomeriggio, il servizio di Radioterapia ha riaperto, dopo uno top forzato che durava dal 23 aprile. Al disagio di una malattia si aggiunge dunque la beffa di ritardi per un macchinario che non va e che invece dovrebbe funzionare come un gioiello. Sul problema, sollevato dal blogger de "I due punti" Giancarlo Falconi, sono intervenuti anche i candidti sindaco Graziella Cordone e Berardo Rabbuffo ma lo ha fatto anche il direttore generale della Asl, Paolo Rolleri. «Ho convocato la Siemens (la ditta che tiene la manutenzione dell’acceleratore, ndr) perchè la frequenza delle rotture del macchinario sta diventando non più sostenibile – ha dichirato il responsabile aziendale -. La statistica dice che in questo rapporto non c’è adempienza da parte dell’interlocutore della Asl e siccome si tratta di un’apparecchiatura di fondamentale importanza per i pazienti, la cosa va risolta e in fretta». Rolleri, nel pressare la ditta fino alla riapertura di oggi pomeriggio (è stata soddisfatta, fino alla serata, la richiesta del 50% ha dei pazienti in attesa) anche anche annunciato che dalla prosima settimana inizieranno le ‘tarature’ del secondo acceleratore lineare ultramoderno e molto performante, in modo tale da permetterne la sua entrata in vigore al massimo entro la metà di luglio. Sulla vicenda, come detto, dopo l’intervento della candidata sindaco Graziella Cordone, che aveva sottolineato il cattivo Primo Maggio trascorso dai malati oncologici, c’è oggi la presa di posizione di un altro candidato, Berardo Rabbuffo, che annuncia un ricorso alla procura della Repubblica: «La disorganizzazione accompagna i pazienti nella loro quotidiana lotta contro il cancro – scrive Rabbuffo, candidato di Libera Teramo – con la consapevolezza di vivere la più triste stagione della sanità aprutina. L’acceleratore lineare non è in funzionane da mercoledì 23 Aprile. Chi denuncia? Perchè questo silenzio da parte di tutte le autorità? Perchè il sindaco-medico non prende una posizione?». Rabbuffo ricorrerrà alla magistratura: «Ci faremo carico di responsabilità e denunceremo alla Procura della Repubblica questo continuo disservizio, in attesa che il nuovo acceleratore lineare, sia messo in condizione di funzionare. Può un paziente affetto da tumore attendere quattro mesi per una seria continuità di cura?».
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